Hanno costruito una "pseudo" bilancia con le vaschette di polistirolo.
Difatti un'equazione è un po' simile ad una bilancia a due piatti: entrambi i lati (membri o piatti) devono essere "uguali". Per "bilanciare" le equazioni hanno utilizzato ..."tappi" al posto di lettere e numeri e si sono dati alcune regole:
1) I tappi più grandi (quelli delle bottiglie del latte) rappresentavano l'incognita x positiva, capovolti invece l'incognita x negativa.
2) I tappi delle bibite rappresentavano i numeri positivi, capovolti i numeri negativi.
3) Due tappi "opposti" (uno dritto e uno capovolto) sia quelli delle x sia quelli dei numeri, si annullavano.
La "regola delle regole", però, era che tutto quello che facevano su un "piatto", dovevano farlo anche nell'altro "piatto", per far si che la bilancia mantenesse l'equilibrio.
Si sono esercitati in gruppo a rappresentare e risolvere alcune equazioni, che poi hanno controllato alla LIM, con la rappresentazione virtuale della nostra bilancia.
Hanno poi rivisto le regole che avevano utilizzato per risolvere le equazioni con il "metodo del bilanciamento" e le hanno rese valide per le equazioni. Hanno scoperto così i principi di equivalenza e le loro conseguenze e si sono resi conto della loro importanza per ridurre un'equazione a "forma normale" e per trovare più facilmente la soluzione dell'equazione.
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